
La simulazione in alto mostra la nube vulcanica prodotta da un eruzione di intensita' VEI4 dal cratere di Albano (simile a quella freatomagmatica del Peperino Albano[9*]) , con nubi che arriverebbero ad un altezza di circa 15
km. I prodotti di ricaduta (Tephra) giungerebbero fin sull'Adriatico ad oltre 200km di distanza. La nube seguirebbe i venti dominanti (so,o,no) spostandosi
quindi fra NE (simulazione) e SE. La simulazione è coerente con i siti di depositi piroclastici analizzati nello studio di Biagio Giaccio et al.[8*]. Se la nube
fosse disposta verso SE raggiungerebbe il vulcano Vulture, in Campania, in accordo con i depositi analizzati nello studio di di Jan Sevink et al. [27*].
Questa è invece una probabile futura eruzione piroclastica con lahar da 0.2 Km^3 dal cratere del Lago Albano, simulata da Steven N Ward (CLICCA):
Nella simulazione le nubi ardenti sarebbero alte inizialmente piu' di 300 metri discendendo dal cratere del Lago Albano, 200 metri sulla piana di Ciampino/Capannelle e ancora superiori a 100 metri all' interno di Roma. Inizialmente viaggerebbero a circa 24 metri al secondo, 18 metri/s sulla piana di Ciampino/Capannelle, 12 metri/s nel centro di Roma fino al loro completo esaurimento e riempimento delle vallate. In 4-5 minuti le nubi ardenti hanno gia raggiunto la piana di Ciampino/Capannelle, e arriverebbero nel centro di Roma in 7-8 minuti. In totale coprirebbero un area di 269 Km^2.
Cava Covalca e Cava Cobila, due cave di lava leucita molto vicine a Roma, lungo la via Laurentina, appartenenti alla colata lavica di Vallerano (365-351'000 ka).
Il fronte di lava della Colata di Capo di Bove (277-260'000 ka), lungo circa 17 km che dal complesso vulcanico dei Colli Albani, presso Marino, passando per la via Appia entra sin dentro Roma.
Foto della geologa Lisetta Giacomelli (al centro) presso Fioranello.
VARIAZIONE DEI LAGHI E DEVASTANTI LAHAR:
Intense eruzioni di anidride carbonica possono causare forti oscillazioni nel livello dei laghi
vulcanici, fino alla tracimazione, un fenomeno molto frequente nel passato del Lago Albano: Questa è la genesi dei
vastissimi depositi di fango e materiale vulcanico (lahar) nella piana di Ciampino e nella zona sud-orientale di Roma [32].
Il susseguirsi
di eruzioni di gas nel cratere di Albano e delle conseguenti tracimazioni del lago hanno provocato la formazione di una
numerosa serie di terribili colate di fango (simili per composizione e dinamica a quelle scatenate dalla
pioggia negli eventi alluvionali di Sarno nel 1998 o Messina nel 2009). La quantità di sedimento è stata talmente ingente da influenzare
pesantemente la dinamica olocenica della piana di Ciampino.
Nel Lazio sono stati localizzazione siti archeologici del Paleolitico
(da 2,5 milioni a 10.000 anni fa circa), del Neolitico (da 10.000 a 3300
anni fa circa) e dell'età del Bronzo (da 3300 a
1100 anni fa circa). Durante
il Paleolitico i vulcani alkalino-potassici del
Lazio (Bolsena, Vico ,Bracciano, Albano) erano attivi e gli insediamenti umani
rimanevano confinati nelle aree lontane dai
centri vulcanici, quindi sulle coste laziali e lungo la
valli interne, come la valle del Fiume Tevere. Durante il Neolitico, gli
insediamenti umani progressivamente popolarono le aree dei vulcani diventati inattivi,
ad eccezione della Piana di Ciampino,
allora ancora sede dei citati pericolosi fenomeni di esondazione del Lago Albano (lahar).
Le datazioni radiometriche effettuate sul
paleosuolo ci indicano che fra
5100 e 5800 anni fa si verificarono nel Lago
di Albano una serie di esplosioni freatiche o di ribaltamento delle acque innescato da iniezioni di liquidi
caldi e ricchi di CO 2 dal fondo del lago (rollovers),
in seguito alle quali acqua mista a detriti
vulcanici fuoriuscì dal bordo del cratere inondando con violenza la piana di Ciampino.
I ricercatori indicano la continua tracimazione delle acque del lago di Albano come la causa
scatenante dell'abbandono dei villaggi nella zona di Ciampino attorno al 1500 a.C (XV sec.a.C) che sono stati
ricostruiti più a monte e, non a caso, ad un livello superiore a quello della superficie del lago.
IL villaggio delle Macine ne è una prova. Questo villaggio è stato costruito nel Bronzo Medio,
quando il livello del lago era poco inferiore a quello attuale ed è stato abbandonato anch'esso all'incirca nel XV sec.a.C proprio per l'improvvisa crescita del Lago Albano.
IL villaggio era ancora sommerso dalle acque negli anni'80.
Oggi le basi delle palafitte in legno sono riaffiorate sulla costa a causa del drastico abbassamento del Lago.
Nel Bronzo Finale gli insediamenti umani venivano costruiti tutti almeno 100 metri piu' in alto del villaggio delle macine, sull'orlo del cratere.
Successivamente, nell' epoca romana, la Piana di Ciampino
si sviluppò solo grazie al cessare di tali fenomeni di esondazione, aiutati soprattutto da una grandiosa opera di
bonifica idraulica: Per far cessare la tracimazione delle acque, i romani, dopo l'ultimo evento di lahar del IV secolo (398 a.C)
costruirono un tunnel per abbassare di molte decine di metri il livello del lago. Questa sembra la prima opera ingegneristica dovuta alla mitigazione di un pericolo idrogeologico e indirettamente vulcanico.
Il ritrovamento del lahar nellarea a sud est di Roma e nella piana di Ciampino risulta essere particolarmente importante per via della sua datazione, che lo inquadra come il più recente di tutte le unità collegate ai vulcani albani distinte finora.
Linquadramento cronologico si basa su materiali ceramici rinvenuti allinterno del deposito di lahar i quali sono databili tra il V ed il IV sec a.C.,
mentre altre ceramiche rinvenute nelle stratificazioni immediatamente successive si inquadrano tra il IV ed il III sec. A.C.
Inoltre una sepoltura femminile rinvenuta in una fossa non lontana dal deposito e con ogni evidenza successiva ad esso, è stata datata al C 14 alla media età repubblicana.
Oggi, questi depositi di fango sono molto pericolosi per i gas che contengono: spesso nella zona attorno a Ciampino
le concentrazioni di acido solfidrico (H2S) sono molto elevate, oltre i limiti di legge, ma è soprattutto con l'anidride carbonica (CO2) che c'è poco da scherzare. I sedimenti depositati dalle tracimazioni del lago, impermeabili ai gas, rendono possibile l'accumulo di questo pericoloso gas nel sottosuolo che può risalire improvvisamente se si crea una frattura o un terremoto, con effetti devastanti. Si ricorda per inciso una strage in Camerun, in cui la CO2 uscita dal lago Nyas, uno specchio d'acqua che occupa il cratere di un vulcano proprio come il lago di Albano, provocò nel 1986 la morte di 1.800 persone e di una gran quantità di animali. Durante alcuni terremoti sono state spesso segnalate variazioni nel livello delle acque dei laghi di Albano e Nemi, onde anomale, ribollizioni e variazioni di temperatura delle acque. Infine, lanalisi dei versanti e della batimetria del fondo del Lago di Albano ha permesso di individuare morfologie riconducibili ad antiche frane che hanno coinvolto la parte subaerea e quella sommersa dei versanti interni del lago, con conseguenti grandi onde anomale. Da qui il dubbio che oggi, il ripetersi di tali fenomeni, possa generare tsunami sulle coste del Lago.
"Nel 398 A.C., Al tempo in cui i Romani assediavano i Veienti
(nei giorni in cui stava sorgendo la stella Sirio), nella stagione in cui i laghi si abbassano, così come
tutti i fiumi ad eccezione del Nilo, in unepoca in cui non si erano avute piogge, tormente o altre
cause percepibili agli esseri umani, il lago Albano, un lago distante da Roma non più di 120 stadi, situato
sui Monti Albani laddove si trovava la città madre di Roma, ebbe una tale improvvisa crescita delle acque da
inondare una vastissima porzione della regione circostante, distrusse molte case e fattorie e incise la
montagna riversando un grande e violento fiume nelle piane sottostanti.
I Romani che assediavano Veio,
credendo che un dio fosse montato in collera, seppero dagli indovini Etruschi che secondo le antiche profezie
Veio non sarebbe mai stata conquistata fino a quando le acque che fluivano dal lago di Albano avessero
continuato a riversarsi in mare. Dopo poco tempo, un messaggero da Delfi tornò con un uguale responso,
cosicché il senato decise di far scavare canali che indirizzassero le acque calde tracimanti in una direzione
tale da non mescolarsi più con il mare".
Dion.Hal, Antiquitates Romanae, XII, 10-12
Albano Maar - Cratere del lago Albano (Castel Gandolfo), lago vulcanico piu' profondo d'Italia - - - Nemi Maar - Cratere del Lago di Nemi (allorizzonte il Mar Tirreno).
Batimetria del cratere del Lago Albano ( Anzidei et al., 2006 )
panoramica dei laghi di Nemi (sinistra) e Albano (destra) visti da Monte Cavo (Monte Albano).
EMANAZIONI GASSOSE TOSSICHE:
IL degassamento è un fenomeno tipico delle aree vulcaniche. Nell'area dei Colli Albani i principali punti di emanazioni gassose
si trovano a Cava dei Selci, Santa Maria delle Mole, Acque albule di Tivoli, nella solforata di Pomezia e a Tor caldara.
I gas emessi principalmente sono l'anidride carbonica(CO2) e l'idrogeno solforato (H2S), tipici gas di origine vulcanica,
pericolosi se presenti in alte concentrazioni. Anche il Radon, gas radioattivo, è un altro prodotto presente tutt'oggi in tutte le aree
coinvolte nell' attività dei Colli Albani. E' presente nei materiali di costruzione di origine vulcanica e nelle falde acquifere.
Fra i gas presenti, l'anidride carbonica, al contrario dell'idrogeno solforato caratterizzato dall'odore di "uova marce",
è un gas pesante ed inodore, che tende ad accumularsi nelle sacche del terreno senza poter essere percepito.
Cantine, grotte, pozzi e avvallamenti del terreno possono divenire luoghi letali se questo gas è presente.

In alcune aree questi gas, risalendo dal sotto suolo, creano ribollii all' interno di stagni e pozze,
si accumulano nelle depressioni e
danneggiano la vegetazione circostante. Difficilmente arrivano a concentrazioni pericolose, ma sono stati
diverse volte la causa della morte di numerosi animali come conigli, volpi, cani, gatti, cinghiali o
di animali più grossi, come vitelli. Fra il 1999 ed il 2001 assieme a 37 capi di bestiame è purtroppo
deceduto anche un uomo. Nell' ottobre 2003 è segnalata la morte di un gatto ed
alcuni uccelli. Episodio simile è accaduto ancora nel 2008.
Fra Agosto e Settembre del 2013 due piccoli vulcani di fango sono apparsi presso Fiumicino,
quasi 40 km dal centro del complesso vulcanico principale dei Colli Albani. Sono stati scatenati da un foro
praticato dall' Enel, che aveva evidentemente oltrepassato lo strato di terreno impermeabile che manteneva i gas intrappolati in
profondità. I due soffioni eruttavano argilla liquida, anidride
carbonica, anidride solforosa e in piccola parte metano. Nei primi giorni di Ottobre 2013 una piu' vasta eruzione di
fango e gas (questa volta con maggior concentrazioni di Metano) è apparsa in mare, di fronte la costa di Fiumicino. L'attività è cessata verso la meta'
dello stesso mese a causa del collasso della struttura stessa. Nel Novembre 2013 uno dei due "vulcanetti"
iniziali ha cessato autonomamente la sua attivita', mentre il primo soffione di Agosto è stato chiuso
artificialmente e definitivamente nel Dicembre 2013. Nel Maggio 2014 un quarto soffione minore si è aperto lungo la via
Portuense, 300 metri a sud delle prime due manifestazioni, anche quest'ultimo chiuso artificialmente. Altri studi hanno documentato fenomeni simili nellarea nel 1925 e nel 1890.
Nel Maggio 2016 alcune case presso Morena, lungo la Via Anagnia,
sono state momentaneamente evacuate a causa della fuoriuscita di fanghi e gas vulcanici nocivi dal giardino di un abitazione privata.
Nel Marzo del 2018 sono i primi due piani di un palazzo presso Cava dei Selci ad essere evacuati per intensa emanazione solforosa. Ne Maggio del 2019, ancora presso Morena, vigili del fuoco e protezione civile hanno messo in sicurezza un pozzo artesiano
per la fuoriuscita di fanghi e gas tossici. Il problema dei gas vulcanici non è da sottovalutare, per tanto la Protezione Civile ha divulgato un apposito documento per avvisare le popolazioni dei
Colli Albani e nelle aree a sud di Roma che stanno convivendo con un problema che a volte può divenire molto serio.
Piccolo vulcano di fango nella prima fase iniziale apparso presso Fiumicino nell'agosto 2013 . . . . . Eruzione di anidride carbonica (soffione) apertosi in mare presso Fiumicino nel Settembre 2013
Particolare di un flusso di gas nella pozza di Cava dei Selci. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . gatto ucciso dall' accumulo di gas nella depressione di Cava dei Selci.
A sud di Roma, 9km a sud ovest dal cratere di Albano, La Solfatara o Solfarata di Pomezia e' caratterizzata da laghetti di acqua sulfurea, ribbollenti e mal odoranti. Qui l'intesita' delle emanazioni gassose è molto alta e pericolosa. Uno dei suoi laghetti ha caratteristiche
chimico/Fisiche comparabili a quelle che si hanno in vulcani attivi, in termini di intensita' di emissioni.
Anche in quest'area i principali gas emessi sono anidride carbonica (CO2) ed anidride solforosa (H2S) che in alcuni punti danno luogo ad un ebollizione costante delle acque.
In questo luogo geologia, storia e leggenda si ritrovano perfettamente;
Proprio qui', nell' Eneide Virgiliana, in una grotta dalla cui nasceva una sorgente sulfurea, in un paesaggio infernale, IL Re Latino, re degli aborigini (antico popolo del Lazio) consulto' il Dio Fauno, sul destino della sua famiglia e della sua gente, legati ai destini dei Troiani appena giunti con Enea, per la fondazione di Roma;
Proprio qui, tra le esalazioni sulfuree, I fedeli devoti al culto di Fauno, dopo aver sacrificato animali alla divinità, si addormentavano nellantro, entrando così direttamente a contatto
coi vapori mefitici emanati dalle sue acque e, solo dopo essere caduti in un sonno profondo, ricevevano risposta in sogno direttamente dal dio alle loro domande.
E' indubbia cosa che questi sogni divinatori indotti, e lo stesso sonno divinatorio del Re Latino fossero generati dallaria mefitica e dalle emissioni tossiche presenti in questo luogo.
L'antro o grotta di Fauno e la rupe che la sovrasta, dove si trovava il bosco Sacro (Lucus di Albunea).
..Il Re si rivolge alloracolo di Fauno, il padre profetico, e consulta i divini boschi
sotto lalta Albunea, massima tra le selve, che risuona dal sacro fonte ed esala violenti vapori mefitici.
Di qui le genti italiche e tutta la gente Enotria nei dubbi chiedono responsi; qui il sacerdote, quando reca doni e giace nella notte silenziosa
su distesi velli di vittime e cerca il sonno, vede molti simulacri volteggianti in mirabili modi, e ode varie voci ammesso al colloquio
degli dei, e comunica con lAcheronte negli abissi averni...Qui anche allora il padre Latino chiedendo responsi,
una voce improvvisa giunse dal profondo del bosco:
Non cercare di unire la figlia a connubi latini,
o mia progenie, e non affidarla ai talami preparati;
Verranno generi stranieri, che mescolando il sangue col
nostro lo porteranno alle stelle, e dalla loro stirpe i nipoti
vedranno
il mondo volgersi tutto ai loro piedi e piegarsi,
per dove il sole orbitando contempla entrambi gli oceani
...
Il paesaggio suggestivo del lago rosso della Solfatara di Pomezia Nella mitica Massima Albunea, ricordata nelle pagine dellEneide virgiliana .
Uno dei centri di emanazione gassosa e il "lago Bianco" della solfatara.
Gli insoliti paesaggi sulfurei di Tor Caldara, molto simili a quelli della solfatara di Pomezia.
TERREMOTI:
Elenco per anno (in costruzione) della sismicità del Vulcano dei Colli Albani:
Non sappiamo in che numero e con quale intensità i terremoti siano avvenuti in epoca preistorica e antica in quest' area; Quel che sappiamo è che dopo i terremoti del 461 e 450 a.c a Roma passano un paio di secoli prima che si abbiano le prime notizie di eventi sismici sui Colli Albani: questo fa ritenere che l'attività tellurica del vulcano sia stata ridotta e non catastrofica per quiescenza o accumulo di energia. Energia che si sarebbe però liberata nelle sequenze sismiche del 217 a.C. che sarebbero culminate in una presunta eruzione del Monte Albano che avrebbe ricoperto di cenere e lapilli le campagne circostanti. In un punto imprecisato di quel secondo secolo ci sarebbe poi stata un altra sequenza sismica di 38 giorni consecutivi. Nei secoli seguenti sono segnalati diversi terremoti a Roma, alcuni forieri di morte e distruzione, come il sisma dell' 83 a.C e quello del 72 a.C. Oggi, larea vulcanica dei Colli Albani è soggetta a terremoti di discreta entita, superficiali, spesso occorsi in sciami sismici. Malgrado tutto, la storia, ricorda che i il complesso vulcanico è in grado di generare terremoti disastrosi Come quello del 1806 (5.6), 1438 (5.4), 1899 (5.2), 1892 (5.2), 1782 (5.0), 1800 (5.0), 1886 (5.0), 1927 (5.0). Al giorno doggi, un terremoto come quello del 1806 o del 1438 potrebbe avere gravi conseguenze sui paesi densamente abitati dei Colli Albani e su gran parte di Roma..
I 29 Terremoti piu' forti avvenuti nella zona vulcanica dei Colli Albani e nell'area di Roma dall' anno 801 ad oggi. 10 di questi arrivano o superano il 5° grado della scala richter e culminano nei terremoti del 1438 (5.4) e del 1806 (5.6). Almeno altri 14 sismi incerti Non sono stati inclusi, 8 di questi sarebbero stati del 5° grado della scala richter.
CONCLUSIONi:
Tutti i dati di natura geologica, geocronologica, archeologica, storica, paleobiologica, sono
convergenti nellindicare che dal cratere del Lago Albano si sono verificati recenti eventi
eruttivi e vari eventi catastrofici di fuoriuscita violenta delle acque con formazione di
terrificanti colate di fango (lahar) che hanno devastato la zona a sud di Roma della piana di
Ciampino.
Le datazioni radiometriche collocano due presunti nuovi possibili episodi eruttivi
riconosciuti (Funiciello et al. 2002), entrambi esplosivi ma con carattere rispettivamente freatomagmatico e magmatico, a un
periodo vicino a 5000 anni fa. Tuttavia questa datazione rimane dubbia. Sono invece accertati gli episodi di fenomeni
catastrofici di esondazione del lago (lahar), che si estendono in epoca romana fino alle soglie del IV secolo a.C.
Il fatto che la composizione chimica delle ultime eruzioni non rispecchi le caratteristiche dei
magmi rimasti a lungo in profondità è uno dei motivi per cui appare improprio considerare le
eruzioni più recenti come un ciclo finale. L'attività di Albano è più paragonabile all'inizio di una
nuova fase, completamente differente da quelle del passato, piuttosto che a una graduale diminuzione
di capacità eruttiva del sistema. Questo viene confermato anche dal continuo sollevamento dell'area
di 2-3 mm per anno (fino a 7mm durante crisi sismiche) indice dell'accumulo di nuovo magma per una futura eruzione.
Alla prospettiva di riattivazione eruttiva in un futuro piu` o meno lontano, si aggiunge la pericolosità connessa a fenomeni di esondazione del Lago e alla formazione di nubi di gas tossici e mortali, che sono ripetutamente avvenuti in un passato geologicamente molto recente. Lintensa urbanizzazione dei suoi versanti e la prossimità di Roma ne fanno un vulcano a rischio potenziale molto elevato.
Il profilo del vulcano visto da Roma in una sera con luna levante.
Pomponio ..cosi' I nostri Padri Latini ammiravano sgomenti leruzione fulminea del Vulcano Albano, lì dove avrebbero consacrato il tempio di Juppiter Latiaris. Ora, Lucio, converrai con me che la maggior parte del suolo romano e laziale da noi calpestato e utilizzato per le nostre costruzioni deriva dalle lave condensate del Vulcano Albano. E' magma, è pura forza ignea sprigionata dalle bocche vulcaniche del Monte Albano e dei laghi di Albano e Nemi, sacri a Diana, dove oggi regnano le Ninfe dell'acqua, e di altri luoghi ora invisibili ..
Studi e ricerche sul Vulcano dei Colli Albani:
1*Assessing the volcanic hazard for Rome:40Ar/39Arand In-SAR constraints on the most recenteruptive activity and present-day upliftat Colli Albani Volcanic District
2*The Colli Albani Volcano - R. Funiciello
3*INGV-DPC Progetto V3_1 Colli Albani.
4*I vulcani di Roma - Protezione Civile Roma.
5*The Colli Albani mafic caldera (Roma, Italy): Stratigraphy, structure and petrology-Journal of Volcanology and Geothermal Research 155.
6*The Albano Maar lake (Colli Albani Volcano, Italy): recent volcanic activity and evidence of pre-Roman Age catastrophic lahar events.
7*Lattività recente del cratere di Albano tra vulcanologia,
storia e leggenda
8*Mid-distal occurrences of the Albano Maar pyroclastic deposits and their relevance for reassessing the eruptive scenarios of the most recent activity at the Colli Albani Volcanic District, Central Italy.
9*Sedimentation and mobility of PDCs: a reappraisal of ignimbrites aspect ratio (Colli Albani).
10*The Albano Maar Lake high resolution bathymetry and dissolved CO2 budget (Colli Albani volcano, Italy): Constrains to hazard evaluation - M.Anzidei et al.
11*Submerged Landslide Morphologies In The Albano Lake volcano (Rome, Italy) and tsunamigenic potential - P. Mazzanti, F. Bozzano and C. Esposito.
12*Lake Albano Maar: bathymetry and level changes - M.Anzidei A. Esposito.
13*St. geologica, rischio sismico e da emanazioni gassose nei Colli Albani di Roma INGV-L.Pizzino.
14*Volcanic activity of the Lake Albano Maar in Roman history and mythology - Funiciello, R., Heiken, G., De Benedetti, A. A. & Giordano, G.
15*Current geodetic deformation of the Colli Albani volcano: a review - Marco Anzidei, Federica Riguzzi and Salvatore Stramondo.
16*Paleozoic metasomatism at the origin of Mediterranean ultrapotassic magmas: Constraints from time-dependent geochemistry of Colli Albani volcanic products.
17*CO2-driven large mafic explosive eruptions: The Pozzolane Rosse case study from the Colli Albani Volcanic District (Italy).
18*Funiciello, R. & Giordano, G. The Colli Albani Volcano: foreword and previous studies.
19*Mechanical coupling between earthquakes and volcanoes inferred from stress transfer models: evidence from Vesuvio, Etna and Alban Hills volcano (Italy) - Cocco; Feuillet; Nostro; Musumeci;
20*Dipartimento Protezione Civile, I.N.G. Rischio di emanazioni gassose nei comuni di Ciampino e Marino.
21* Funiciello et al. - L'attività recente del cratere del Lago Albano di Castelgandolfo.
22*Magnetic fabric and implications for pyroclastic flow and lahar emplacement, Albano maar, Italy.
23*Water level and volume estimations of the
Albano and Nemi lakes craters(central Italy)
24*U-series disequilibrium study on a gaseous discharge area (Solforata of Pomezia, Alban Hills volcano, Italy): implications for volcanic and geochemical risk.
25*Volcano Discovery: Volcanic activity worldwide 26 Aug 2013: Monte Albano, Kliuchevskoi, Rabaul (Tavurvur), Ebulobo , Bagana - Monte Albano Rome (Italy): new fumaroles or mud volcanoes near Fiumicino airport.
26*Volcano Discovery: Volcanic activity worldwide 1 Oct 2013: Klyuchevskoy, Monte Albano, Ulawun, Copahue, Shiveluch - Monte Albano Rome (Italy): second mud volcano offshore sea near Fiumicino airport.
27*A rare Mid-Würmian lithoid tuff in the Agro Pontino graben and its identification as an Albano 5-7
related distal tephra deposit (40-36 kaBP).
28*Mediterranean ultrapotassic magmas: Constraints from time-dependent geochemistry of Colli Albani volcanic products.
29*LIST LARGE PLEISTOCENE ERUPTION.
30* Geologia dell'ambiente, evoluzione del reticolo idrografico romano ed urbanizzazione
31*Note illustrative Carta Geologica di Roma
32*Torre Spaccata valley (Rome):human interaction with the recent activity of the Albano Maar
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